"L'Educazione Ambientale mira a produrre una cittadinanza consapevole dell'ambiente biofisico e dei suoi problemi associati, consapevole di come aiutare a risolvere questi problemi e motivata a lavorare per la loro soluzione", asserivano nel 1969 i membri del Dipartimento di Pianificazione e Conservazione delle Risorse dell'Università del Michigan, guidati dal biologo ambientale William B. Stapp, definito il padre dell'Educazione Ambientale.
Per tutta la sua vita, Stapp si dedicò alla formazione di esperti educatori che potessero studiare le cause dei problemi ambientali e le possibili soluzioni a essi, fino a istituire la rete GREEN (Global Rivers Environmental Education Network) con il fine di avvicinare persone provenienti da contesti culturali differenti per perpetuare il suo scopo. Stepp fu molto critico nei programmi di educazione alla conservazione ambientale, spesso troppo orientati alla risoluzione di problemi di base: troppe attività individuali e poche rivolte al benessere della comunità, umana e ambientale. Stepp asseriva inoltre che la dimensione biofisica dell'essere umano è importante per la comprensione dei problemi ambientali.
Pensieri che condividiamo anche noi, a oltre 50 anni di distanza. Innanzitutto, ideologie di pensiero che vedono l'essere umano come una parte a sé del bioma terrestre, esterno e distruttore. Dall'altra parte, attività che promuovono pratiche esoteriche come bene supremo per salvaguardare il pianeta. Oppure, il troppo focalizzarsi sulle attività ricreative destinate alla tenera età. E ancora: l'alienamento delle scienze applicate, viste come sole discipline accademiche.
L'essere umano, in quanto specie vivente del Pianeta Terra, è parte integrante degli ecosistemi in cui vive. E' un bioingegnere costituito da sfera biofisica e culturale. Purtroppo, nel plasmare la sua casa non ha saputo capire che le risorse naturali non sono infinite e che quelle artificiali offrono solo soluzioni nel breve tempo possibile, risultando aberranti con il progredire del loro uso. Motivo per cui, come lo stesso Stepp insegna, è di basilare importanza l'integrazione delle discipline scientifiche e della pedagogia a tutte le classi di età. Le attività senza fondamento scientifico non possono costituire una solida base attraverso cui affrontare e risolvere i problemi ambientali ed educare un'intera comunità; questa tipologia di attività rimarrà fine a se stessa,
apportando contributi egocentrici, senza introdurre dei cambiamenti collettivi. Istruire i giovani d'oggi affinché garantiscano un futuro migliore a tutti è fondamentale, ma non bisogna scordarsi che: i) l'età infantile e puerile non sono le uniche esistenti in una società ove l'età intermedia e la terza età sono quelle che garantiscono lo sviluppo socio-economico e il mantenimento della memoria storica dei nostri territori;
ii) la comprensione delle dinamiche biofisiche dell'essere umano possono essere elargite solo da esperti qualificati in scienze applicate (biologia molecolare, biochimica, fisiologia, chimica fisica, biomeccanica, biologia computazionale, scienze naturali e ambientali);
iii) i suddetti esperti devono acquisire competenze tali da integrare i concetti biofisici all'educazione all'ambiente oppure co-operare con esperti pedagogisti per il fine ultimo dell'educazione ambientale.